The Jeepers: disco d’esordio!

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Quando ci si imbatte in un album che ha l’ambizione di riproporre musica Swing del passato, vi è sempre il rischio di rimanere delusi, vuoi perché lo si percepisce troppo lontano dall’estetica di quello stile, vuoi perché, al contrario, si assiste a un goffo tentativo di clonazione di certe registrazioni.
Questo però è uno di quegli album in cui tali timori vengono sin da subito messi a tacere. L’ascolto è rilassato, le tracce scorrono leggere una dopo l’altra, lo swing scorre a fiumi e l’ensemble sembra collaudatissimo.
Esordio discografico del gruppo romano The Jeepers, Harmony in Harlem (questo il titolo dell’album) è un lavoro curato e di altissimo livello. Il suo leader, Giorgio Cuscito, è un musicista noto nell’ambiente dello swing italiano e tra i principali protagonisti della Swing Revival degli ultimi anni. Conosciuto tempi addietro come pianista (ricordiamo la sua collaborazione, tra i tanti, con l’ultimo Tony Scott) e come vibrafonista, si è fatto valere da diversi anni anche come sassofonista. Sorprende però questa volta ascoltarlo in veste di sax alto, anziché tenore, come ci aveva abituato. Ma oltre alle sue doti di sassofonista, in questo lavoro e in questo gruppo, traspare tutto il suo amore e la conoscenza per Duke Ellington e la sua musica. Anzi, direi per il cosiddetto mondo di Ellingtonia, galassia autonoma e allo stesso connessa a un’epoca, che ruota intorno alla figura del pianista/compositore americano e dei suoi uomini. Già, perché i Jeepers nascono con lo scopo di far rivivere quelle splendide registrazioni di fine anni ‘30 che ellingtoniani come Rex Stewart, Johnny Hodges, Cootie Williams o Sonny Greer fecero mettendo insieme delle unità di pochi elementi estratti per lo più dalla grande orchestra ellingtoniana.
L’ensemble è così composto: Giorgio Cuscito (sax alto, direzione e arrangiamenti), Marco Guidolotti (sax baritono), Nicola Tariello (tromba), Massimo Pirone (trombone), Andrea Candela (piano), Pietro Ciancaglini (contrabbasso), Marco Rovinelli (batteria), con la partecipazione in tre tracce della cantante ospite Annalisa Eva Paolucci. Una all-stars praticamente!
Anche se è facile pensare che dei musicisti dall’alto profilo artistico possano insieme fare grandi cose, questo (l’esperienza ce lo insegna) invece non è affatto scontato. Ognuno dei musicisti partecipa dosando gusto, collaborazione e protagonismo, senza mai risultare sovrastante.
Ma cos’è che fa apprezzare l’ascolto di questo album? Direi che la qualità che più risalta (e che è quella che personalmente cerco soprattutto in un disco jazz), è il relax! È quella sensazione che fa percepire come allineati con l’universo anche i brani più concitati e scatenati. Sì, perché anche laddove vi sia eccitazione e voglia di scatenarsi sulla pista da ballo, non deve mai mancare quella rilassatezza che fa sì che l’eccitazione non si trasformi in rigidità o nervosismo.
L’album coglie subito nel segno già al primo ascolto, ma si fa apprezzare ancor più negli ascolti successivi. Inutile fare un commentario per ogni singola traccia; ognuno potrà apprezzare i vari assoli dei solisti o la solidità di una grande sezione ritmica o l’insieme dei fiati traccia dopo traccia. Vale però la pena per lo meno sottolineare l’assolo di contrabbasso di Ciancaglini in Honey Bunny: convinto e convincente, virtuosismo e solidità ritmica, vena melodica e buon gusto. Insomma, uno di quegli assoli che rimangono scolpiti nella mente e nell’animo di chi ascolta.
La musica, che era praticamente caduta nel dimenticatoio, con questo album torna a nuova vita completamente rispolverata e tirata a lucido, apparendo fresca, frizzante e non dando per niente l’impressione di avere circa 90 anni! Merito questo di Giorgio Cuscito che non solo ha avuto l’idea di riproporla, ma che ha curato degli arrangiamenti in grado di restituire a questi brani il giusto feeling, senza per questo risultare delle copie rattoppate.
Insomma, per gli amanti della musica di Duke Ellington e per tutti gli appassionati di jazz, questo è un album da non perdere!
Non rimane che invitarvi ad ascoltare questo bellissimo lavoro discografico!

L’album è in acquistabile in formato digitale presso lo store di BandCamp: https://cuscitoswing.bandcamp.com/album/harmony-in-harlem
E ascoltabile su Spotify:
https://open.spotify.com/album/0NE1kL0UV5t9P4jKbuLjzE#_=_

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